Nel primo semestre del 2023, secondo i dati forniti dagli esperti di Clusit, si è verificato un record di 1.382 assalti digitali globali, superando le stime basate sugli ultimi cinque anni. Nonostante una decelerazione globale nella crescita rispetto al 2022, l’Italia ha sperimentato un incremento del 40%, ed è proprio nel nostro paese che sono andati a buon fine quasi il 10% degli attacchi mondiali, segnando un picco nel mese di aprile con 262 incursioni. Complessivamente, il 20% di esse ha mirato a diverse industrie cercando di massimizzare i danni il più possibile. L’America rimane il continente più colpito, ma l’Europa ha costituito oltre un quinto di tutti gli attacchi globali, e circa il 17% di essi sfrutta le vulnerabilità dei sistemi.
Per tale motivo è cruciale sottolineare che, in caso di violazione della rete dati di un’azienda, se non considerata conforme alle normative, la responsabilità ricade personalmente sull’Amministratore Delegato.
Gli attacchi con impatto medio rappresentano un quinto del totale, mentre quelli con impatto grave coinvolgono circa il 40%, evidenziando un significativo aumento degli attacchi a fini di spionaggio rispetto al 2022. Questa crescita sottolinea l’importanza di sensibilizzare gli utenti che regolarmente utilizzano sistemi informatici in merito alle minacce cibernetiche.
(dati rilevati dal Rapporto Clusit 2023)
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